9E Ortesi per il rimodellamento cranico
Indicazioni
Il caschetto ortopedico è indicato per le deformità ossee del cranio in età neonatale (dai 3 mesi fino ad un massimo di 18 mesi) quali: plagiocefalia congenita o posizionale (frontale, occipitale e complessa), brachicefalia congenita o posizionale, scafocefalia congenita o posizionale, deformazioni craniofacciali miste congenite o posizionali, trattamento post-chirurgico della craniosinestesia classica ed endoscopica.
Non adatto al trattamento dell’idrocefalia incontrollata e craniosinostosi.
Caratteristiche tecniche
Il trattamento ortesico della plagiocefalia prevede l’applicazione di un caschetto realizzato in materiale plastico, rivestito internamente da strati concentrici di materiale morbido depressibile, realizzato mediante tecnologia CAD-CAM (fig. 1), su scansione laser del cranio e contestuale rilevazione delle misure metriche, adattato sul paziente in fase di prova e ad intervalli regolari per tutta la durata del trattamento.
Il principio su cui si basa il trattamento ortesico delle deformità craniche non sinostotiche consiste nel fornire una contenzione dinamica regolabile a livello delle aree ossee già correttamente sviluppate e lasciare una camera di espansione a livello delle zone dove è avvenuta la deformazione per compressione e dove, pertanto, si vuol favorire lo sviluppo (fig. 2).
La sicurezza del trattamento è garantita dal fatto che, seguendo tale approccio, non si creano delle pericolose spinte a livello cranico, ma si applica esclusivamente un supporto guidato per lo sviluppo corretto del cranio.
Studi scientifici compiuti nella seconda metà degli anni ’90 ad opera di J.P. Hertz, sulla scia del lavoro di S.K.Clarren, dimostrano come questa metodologia d’intervento ortesico non vada a modificare nel lungo periodo il naturale sviluppo del cranio e non crei pericolose compressioni a questo livello.
Posteriormente il caschetto arriva a coprire tutta l’area occipitale, frontalmente decorre appena al di sopra dell’arcata sopraciliare (Fig.3), lateralmente abbraccia lo zigomo e segue il profilo auricolare lasciando scoperto l’orecchio.
L’apertura laterale, fissata con uno strato di velcro, viene di norma realizzata nel lato opposto all’emisfero dove si è verificato l’appiattimento.
Superiormente il caschetto presenta un foro circolare che assolve la duplice funzione di elemento per conferire elasticità al dispositivo e punto di osservazione per la valutazione della congruenza morfologica tra dispositivo e cranio del paziente.
Internamente vengono realizzate le camere di espansione rimuovendo, con una fresa, il rivestimento depressibile fino a giungere allo strato di plastica sottostante, avendo cura di non creare spigoli vivi. In corrispondenza di tali aree, la plastica viene forata per favorire l’aerazione e ridurre la sudorazione.
Dispositivo non incluso negli elenchi del nomenclatore tariffario (DM 332/99)